Appena
qualche mese fa Google per bocca del suo presidente aveva rivelato in
conferenza che la sua compagnia aveva pensato di realizzare una vera
e propria moneta elettronica già nel 2011. Google ha lanciato i
pagamenti via Nfc (usare lo smartphone come alternativa alla carta di
credito) e il servizio "Google wallet", usato tra l'altro
per comprare le app del loro Play store (adesso hanno aggiunto
musica, in rivalità ad Apple, e libri, contro Amazon).
Ora
è Apple a mostrare i primi segnali di un ingresso nella moneta
elettronica, come evidenzia John Matonis su Forbes: il fatto di avere
bandito tutte le Apps inerenti l'ecostema Bitcoin dagli Applestore
lascia intendere che per Apple Bitcoin è visto come un rivale.
Evidentemente le interessa la moneta elettronica.
In
questi giorni si è avuta conferma di un fatto piuttosto interessante
da questo punto di vista, e cioè che un quarto delle transazioni di
Bitcoin passano già da dispositivi mobili. Molti di essi sono
proprio iPhone, con sistemi (tipo "Jailbreak") che agirano
il blocco Apple all'installare di applicazioni non autorizzate.
Con
l'introduzione di Passbook counque Apple ha lanciato un suo modello
di pagamenti mobili su iOS. Al solito, tutti i modelli alternativi
(incluso in questo caso Bitcoin) debbono essere esclusi. La
"roadkill" nelle app sui pagamenti è già avvenuta.
La
moneta digitale decentrata Bitcoin aveva due applicazioni di
pagamento nell'Apple App Store: Blockchain Wallet and BitPak,
entrambe rimosse dopo appena due settimane dalla pubblicazione di un
articolo su Forbes che ne spiegava funzioni e utilità.
“Prevedo
che non ci saranno guadagni - dice Caribou Honig, un partner per gli
investitori Qed - dagli scambi e commissioni. Questo abbatterà le
barriere per una facile adozione. Neanche gli introiti pubblicitari
saranno determinanti. L’obiettivo di Apple è semplicemente
aumentare le vendite dei suoi iPhone, smerciati con alti margini di
guadagno. Il portafoglio mobile sarà una caratteristica fondamentale
per creare ancora un altro mezzo per tenere le persone ancorate alla
piattaforma iOS.”
Forbes
conclude mettendo in evidenza come sia Paypal l’obiettivo da
battere per Apple, in questo momento. Ma Paypal è usato come metodo
di pagamento fin dalle origini dell’App Store con un tale volume di
vendite che chiuderlo danneggerebbe più Apple che Paypal.
Mentre
gli utenti possono inviare pagamenti fra loro e link PayPal per
finanziare il proprio account iTunes, per gli sviluppatori che
vendono in App Store è vietato accettare direttamente PayPal. Anche
Paypal quindi potrebbe entrare nella roadkill di Apple, se Apple
deciderà di entrare direttamente nel settore dei pagamenti da
persona a persona.
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* *
Tra
gli altri competitori ha raggiunto un certo risultato negli Stati
Uniti (due miliardi di dollari movimentati) Squire, realizzato dal
fondatore di Twitter. E' un servizio che per mezzo di un’espansione
permette di usare la carta di credito su smartphone.* * *
I
toni apocalittici di Krugman sulla crisi dell'euro; il sito di
notizie tecnologiche Zdnet con un articolo dal titolo altisonante
sull’investire in bitcoin invece che monete tradizionali; e il
valore del Bitcoin che sale del trenta per cento nel giro dell’ultimo
mese, mostrano uno scorcio della situazione. Riusciranno i governi ad
essere indipendenti – un po' meno dipendenti - dagli interessi
delle banche? Apple, Google, Amazon “batteranno” moneta
elettronica?
Link
(english)
http://www.forbes.com/sites/jonmatonis/2012/06/13/why-apple-is-afraid-of-bitcoin/
http://www.thedailybeast.com/newsweek/digital-power-index.html
Transazioni
su dispositivi mobili di bitcoin
http://blockchain.info/charts/my-wallet-n-tx
The
Julian Assange Show “bitcoin the most dangerous thing to be working
on”
http://www.youtube.com/watch?v=6DQghUChYtk
Su
Italia e Montepaschi
http://www.zerohedge.com/news/italy-pays-more-6-month-debt-america-pays-30-year-ltro-claims-its-first-bank-insolvency
http://krugman.blogs.nytimes.com/2012/05/13/eurodammerung-2/