Il successo della moneta elettronica porta con sé i
primi inconvenienti. Chi controllerà i milionari in bitcoin?
Bitcoin Conference
Un
rapido giro d'orizzonte sul mondo della moneta elettronica. Cominciamo con la
notizia più importante, la conferenza annuale degli sviluppatori e
utilizzatori.
La
Bitcoin Conference di quest'anno si fa a Londra, il 15 e 16 settembre (Hotel
Imperial, Russell Square). L'anno scorso era stata scelta Praga, in quando soluzione
economica, e non si era sicuri della piena riuscita dell’evento. Ma adesso
molte cose si sono evolute e in prima fila ci saranno Reuters, Guardian e Bbc.
Richard
Stallman – padre e profeta del software libero - asrà l'ospite d'onore. Molti
sistemi operativi Linux sono basati sul suo software Gnu. Il suo concetto di
software libero è alla radice del bitcoin. Questo non gli ha impedito, di
recente, di mettere in guardia anche dai possibili pericoli dei pagamenti
elettronici.
Ci
sarà Birgitta Jonsdottir, membro del parlamento islandese, presa di mira dal
governo americano per i suo coinvolgimento in Wikileaks (che a un certo punto
ha messo in rete l'allegra contabilità della banca islandese Kaupthing, che
faceva grossi prestiti... a se stessa). Birgitta è riescita a far passare la
legge Icelandic Modern Media Initiative (Immi) che protegge la libertà di
parola; ha messo in rete il wikivideo che denuncia il mitragliamento, da parte
di un "Apache" Usa, di un gruppo di giornalisti della Reuters.
Altri
ospiti: Max Keiser, che ha denunciato scandali bancari e crimini finanziari
negli Usa ed diventato popolare presso la comunità bitcoin definendolo nel suo
programma: moneta della resistenza; Denis Roio, uno dei primi attivisti del
movimento free software, che intende il bitcoin come una possibile moneta
comunitaria delle persone; Matthew Wright, di “Bitcoin Magazine” (una rivista
popolare, non per nerd); Jeff Garzik,
fra i più famosi sviluppatori Linux (su gawker ha precisato i limiti alla
presunta anonimità del bitcoin).
Milionari in bitcoin
Alcuni
utenti hanno ricchezze milionarie in bitcoin: quante sono frutto di monopoli
o situazione dominanti attorno al sistema bitcoin? Gli utenti di Deepbit, il
più grande “mining pool”, hanno minato oltre un milione dei nove e mezzo
milioni di bitcoin in circolazione; Mtgox è un servizio di cambio e borsa che
muove il 90 per cento del volume delle contrattazioni in bitcoin. E quanti
speculatori e trader ci sono fra coloro che si fidano della sicurezza del
sistema e delle sue possibilità d’investimento?
Sul
solito Forbes, attivissimo sull’argomento bitcoin - oltre che famoso per la
sua lista di milionari in dollari - un articolo segnala che diversi gruppi
sono a loro agio nel tenere milioni di dollari in bitcoin, al di fuori delle
banche: non si può identificare la persona o l'azienda che li possiede (e può
anche avere diversi indirizzi bitcoin). Al cambio attuale di 8.90 dollari per
bitcoin il più ricco possiede 3,9 milioni di dollari (erano 2,85 milioni di
dollari a giugno). Con una capitalizzazione totale di 83 milioni di dollari -
precisa Forbes - , un singolo indirizzo possiede quasi 4 milioni di dollari, e
non è il solo. E' facile vedere i problemi di questa situazione.
Povero Kim
Kim
Dotcom, il fondatore di Megaupload (servizio di condivisione di file, tra i
dieci siti più clicckati di Internet), “catturato” in maniera holliwoodiana
con tanto di Apache e documentazione falsificata, ha chiesto ai suoi followers
di Twitter se conoscono alternative alle carte di credito e Paypal: la risposta
è stata bitcoin.
Kim
Dotcom ha i conti bloccati e spese legali per milioni di dollari. Matonis su
Forbes dice che se avesse avuto dei fondi per spese preprocessuali in bitcoin
sarebbe stato al sicuro, e che probabilmente in futuro molti fondi di difesa
legale saranno creati in bitcoin.
Link
http://www.tomshw.it/cont/news/megaupload-forse-riaprira-perche-l-fbi-l-ha-fatta-grossa/37115/1.html
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